Per una cogenitorialità equilibrata, in Europa e in Italia
Dai congedi per i padri, ai pregiudizi di genere in età infantile, alla depressione postpartum maschile
Nell’ambito del progetto 4e-parent, ISSA (International Step by Step Association) in collaborazione con il CSB (Centro per la Salute del Bambino), organizzano una serie di webinar che hanno come tema generale la promozione del coinvolgimento del padre nei primi mille giorni di vita. L'ultimo ha riguardato i congedi (sia quelli di paternità che i congedi parentali riservati ai padri, non trasferibili alla madre), mettendo a confronto la loro configurazione (durata, modalità di utilizzo, retribuzione), punti di forza e punti deboli rispetto all’effettivo utilizzo da parte dei padri, in cinque Paesi europei: Italia, Portogallo, Spagna, Polonia e Norvegia.
Pur sottostando alla medesima Direttiva, il quadro che emerge a livello europeo è estremamente disomogeneo per quanto riguarda applicazione e implementazione nei diversi Paesi. A questo proposito, in Italia è significativo lo squilibrio correlato in termini di disponibilità e tempo, occupazione feminile, e cura della casa e della famiglia nel contesto della cogenitorialità. Le questioni chiave che ne derivano riguardano, dunque, la bassa pecentuale di padri che usufruiscono dei congedi; l’atteggiamento di datori di lavoro e colleghi; il modo in cui padri e madri utilizzano rispettivamente il tempo a disposizione (approfondisci a questo LINK).
Ascolta. Leggi. Guarda.
I medesimi punti chiave innervano un caso di cronaca che ha acceso di recente il dibatitto nell’opinione pubblica italiana. Se ne è discusso dopo una sentenza che ha reintegrato un papà licenziato perché nella giornata di congedo si era dedicato a fare la spesa. In questo articolo, Cristina Valsecchi fa luce sulla vicenda, estendendo il confronto a un’altra realtà europea: anche in Svezia, infatti, si discute se concedere più flessibilità alle famiglie nell’organizzazione dei tempi, oppure regolamentare in modo più restrittivo i congedi per indirizzare le coppie verso una maggiore condivisione del lavoro di cura.
Il lavoro sull’impianto legislativo e l’implementazione di tempo, spazi e possibilità concrete per vivere in maniera equilibrata la cogenitorialità non può prescindere, però, da un’azione parallela sul piano socioculturale. Gli studi hanno ormai evidenziato che gli stereotipi di genere condizionano le traiettorie educative delle nuove generazioni, poi quelle professionali, e infine riproducono se stessi nella società. La complessità di questo meccanismo di ricorrenza emerge con evidenza dai dati presentati a Roma il 29 febbraio scorso in occasione del XXI Convegno nazionale di AlmaDiploma, ente senza scopo di lucro che riunisce 240 istituti scolastici in tutta Italia e li sostiene nelle attività di orientamento degli studenti tra le diverse offerte formative della scuola superiore e poi verso l’Università o il mondo del lavoro. Le differenze di genere pesano ancora molto ed è necessario spezzare il circolo vizioso degli stereotipi di genere (per saperne di più leggi: Ai maschi la competizione, alle femmine la cura: a scuola ancora troppi stereotipi di genere).
Lo sapevi che la cosiddetta “depressione post-partum” può colpire anche i padri? Nella nuova puntata del nostro podcast “Essere padri, prendersi cura”, realizzato da Jacopo Mengarelli, abbiamo intervistato Fabio Campanile, giurista e dottore in psicologia, esperto in politiche sulla genitorialità, per parlare di depressione perinatale nei padri. Qual è la sintomatologia? Quali sono le cause e cosa si può fare per prevenirla? E poi: che ruolo giocano le differenze e gli stereotipi di genere in tutto questo? Ascolta: Papà blues.
Vivere una cogenitorialità equilibrata non è quindi solo un tema di giustizia, è anche una fonte di piacere e soprattutto di benessere per la famiglia e la coppia. In questo senso, vi segnaliamo anche l’articolo Essere genitori insieme: i benefici della cogenitorialità, a firma di Alessandro Volta, direttore del Programma Materno-Infantile della AUSL di Reggio Emilia, e di Giorgio Tamburlini, presidente del CSB di Trieste. Affronta il coinvolgimento paterno nelle cure parentali fin dalla più tenera età, la crescente accettazione sociale di questa pratica, l’evidenza scientifica dei benefici per tutti gli attori coinvolti e alcuni consigli per i pediatri che prendono in carico le famiglie. Il tutto, sulla scorta di una ricca bibliografia.
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Informazione, Risorse e possibilità di Formazone sulla piattaforma di progetto: https://4e-parentproject.eu/
15/03/2024
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